“Ci penso a Settembre…”

… e settembre è arrivato! Carico di tutte le aspettative che ognuno di noi ha deciso di attribuire a questo mese.

Chi di voi è arrivato ai primi di Agosto stanco e ha pensato “ci penserò a Settembre?”, io alzo la mano! 

In questi primi giorni di Settembre ho assistito ad un fenomeno social che somiglia più all’inizio di gennaio. Nuovi inizi, liste di nuovi propositi e nuove energie in circolo che giovano sicuramente dei giorni di riposo estivi, delle nuotate al mare o delle passeggiate in montagna.

Per molti Settembre costituisce veramente l’inizio dell’anno e devo dire che per buona parte questo vale anche per me.
Tuttavia non ho mai amato fare le liste dei buoni propositi ( credo proprio di non averle mai fatte!) ho come la sensazione che il buon proposito sia qualcosa di fumoso, poco concreto e che possa caricare di una certa ansia. E ad “inizio anno” direi che non è ancora il momento di stressarci! 🙂

Riprendere con le normali attività quotidiane e con la routine costituisce per molti uno stress. Cercherò in questo breve articolo di darvi delle indicazioni per evitare che questo accada. Ovviamente queste indicazioni valgono anche per tutti coloro che in estate lavorano e per cui agosto non è certamente un mese di ferie; ma chiunque può tenere questi 5 punti come promemoria post vacanza e nuovo inizio, in qualsiasi periodo dell’anno sia!

 

1. Attività piacevoli e cura di Sé

 
Un errore che molti fanno è quello di credere di aver bisogno dell’intera giornata di ferie per fare qualcosa di piacevole e bello per sé stessi, per prendersi cura di sé. Sicuramente ritornare alla routine riduce il tempo trascorso in attività piacevoli, che si aveva in vacanza, ma questo non significa che non dobbiamo più dedicarci a momenti gratificanti e prenderci cura di noi.

Inserite almeno un’attività piacevole durante la vostra giornata, ogni giorno. Non devono essere attività stratosferiche, ma piccole e semplici, come ad esempio, prendere un caffè con un amico, fare una passeggiata, godersi un buon film, una serata in compagnia o qualsiasi altra attività che riteniate piacevole e che costituisca un momento per VOI.

 

Avere cura di sé significa mantenere un equilibrio psico-fisico adeguato, attraverso un’ alimentazione sana ed equilibrata, mantenendo uno stile di vita attivo e dedicando un numero di ore adeguate al sonno.

Dormire poco ha ripercussioni sul corpo e sulla mente considerevoli.

La deprivazione da sonno determina in primo luogo difficoltà di concentrazione e di memoria, perciò lavorare e studiare diventa veramente molto difficile poiché la tendenza alla distrazione e la fatica a focalizzarsi su un compito sono continue (Tomasi et al., 2009). Il sonno consente il consolidamento in memoria delle informazioni importanti per la nostra vita e allo stesso tempo grazie alla pulizia sinaptica che avviene mentre dormiamo, sgombera la memoria da informazioni inutili, dandoci così la possibilità per apprenderne di nuove.

La deprivazione da sonno ha un impatto molto forte sull’umore, rendendoci irritabili e stressati.

Una ricerca condotta nel 2013 da Carla S. Möller-Levet e colleghi nella facoltà di Scienze Mediche dell’Università del Surrey a Guildford, ha rilevato la modificazione di 711 geni in soggetti che erano stati sottoposti a deprivazione dal sonno. Dalla ricerca risulta che i geni coinvolti sono responsabili della regolazione dei ritmi sonno-veglia, dei ritmi circadiani, dell’attività metabolica e dello stress ossidativo. Ciò significa che la ripercussione si registra maggiormente a carico del sistema immunitario, cardiovascolare, nelle risposte infiammatorie e sul peso.

Ovviamente quando le difficoltà del sonno sono causate da: insonnia, depressione, problemi respiratori, stress ecc.. oppure quando ci sono problemi con l’alimentazione, la risposta e la soluzione va cercata nello studio dell’adeguato professionista al problema stesso.

 

2. Passare del tempo all’aria aperta

Approfittare delle ore di luce per stare all’aria aperta non è così impossibile, anche se le giornate iniziano piano piano a scorciarsi e il tempo libero non è più quello delle vacanze.

Può essere sufficiente uscire dall’ufficio in pausa pranzo, invece che restare a mensa, mangiare fuori in un parco ad esempio o fare una passeggiata usciti dal lavoro. I raggi solari come ben noto aiutano il nostro corpo a produrre Vitamina D (attenzione però all’esposizione prolungata, che può essere dannosa!), essa stimola il sistema immunitario e distrugge i batteri patogeni, prevenendo l’influenza e le malattie infettive.

E’ stato inoltre dimostrato come la luce solare stimoli il precursore della melatonina, avendo quindi un’azione importante sui ritmi sonno-veglia. Questo significa che avremo un sonno più riposante, quanta più luce prendiamo.

Venendo agli effetti sull’umore che la luce solare ha; da più di 30 anni è stata impiegata la Terapia della Luce o Light Therapy per il trattamento della Sindorme Affettiva Stagionale (SAD): ovvero una patologia caratterizzata dall’alternanza di stati depressivi in autunno- inverno ed euforia in primavera-estate.

La Light Therapy consiste nell’esposizione a una luce filtrata, priva di raggi ultravioletti ed infrarossi, emessi da una particolare lampada, alla quale la persona si espone per circa 30 minuti a seduta.

Uno dei primi studi sull’utilizzo della terapia della luce nel trattamento della depressione maggiore risale al 1991 ad opera di Lam R.W. e collaboratori. Questo studio dimostra l’utilità della terapia della luce nel trattamento della depressione maggiore, andando a rilevare nello specifico quali sono le lunghezze d’onda della luce che vanno a determinare l’esito del trattamento. Negli anni successivi la letteratura scientifica sull’argomento è cresciuta ulteriormente.
Nel 2005 Martin e colleghi ci dimostrano l’efficacia della terapia della luce anche nella depressione maggiore non stagionale, come trattamento aggiuntivo agli antidepressivi, tanto che oggi questi due trattamenti vengono effettivamente utilizzati in concomitanza.

Quindi possiamo dire che la luce solare ha veramente un effetto benefico sul nostro organismo e sul nostro umore.

3. Godere del tempo presente

Un errore che molte persone compiono nel rientro dalle vacanze è quello di lanciarsi nel programmare una nuova vacanza, un nuovo weekend di fuga. Certo, non fraintendetemi, è piacevole per tutti progettare un nuovo viaggio, ma non quando questo diventa l’obiettivo dell’anno e l’unica “via” per stare bene.

“La Vita è adesso” come dice Claudio Baglioni e sarebbe un grande peccato non viverla, anzi sprecarla vivendo solo nel futuro, nel prossimo viaggio, nel prossimo evento, nel prossimo ponte festivo, nel prossimo weekend fuori porta.
Godere del tempo presente significa stare nel Qui ed Ora, traendo gratificazioni da esso, dal momento in cui, il presente è l’unico tempo del quale disponiamo.

Posso Godere del presente se riesco a trarre gratificazione e piacevolezza dalle mie giornate, cercando degli aspetti positivi e leggeri anche in una giornata pesante.
Questo alle volte è difficile, ed è proprio nei giorni più pesanti che diventa ancora più importante degli altri giorni, ritagliarsi qualche minuto per un’attività piacevole, per prendersi cura di sé o per stare all’aria aperta ( come ho descritto nei punti 1 e 2).

4. Fare una lista di obiettivi (e non di buoni propositi)

Come ho già anticipato all’inizio dell’articolo non amo parlare di buoni propositi proprio per il termine fumoso e poco pratico. Le liste di buoni propositi, spesso restano liste il cui contenuto non diventa azione.

Io preferisco parlare di obiettivi.

L’obiettivo non è qualcosa di cristallizzato, ma implica un movimento, un’azione per poterlo raggiungere. Se ho un obiettivo mi “muovo”, cerco di fare qualcosa per concretizzarlo. Avere un obiettivo rende necessaria dunque una pianificazione.

Visto che Settembre è il mese degli inizi, puoi provare ad individuare degli obiettivi che ti interessa raggiungere.
Prova a scriverli, la rappresentazione grafica ti aiuterà a focalizzarli meglio.

Per poter pianificare l’azione è necessario scomporre l’obiettivo in sotto-obiettivi.

Ad esempio se il mio obiettivo è iscrivermi a un corso di pittura, ma non lo suddivido in sotto-obiettivi, ovvero micro azioni che mi consentano di raggiungere il mio scopo, allora probabilmente avrò fatto solo una lista di buoni propositi.

Perciò proviamo a scomporre il nostro obiettivo:

es. Iscrivermi a un corso di pittura

Sotto-obiettivi:
– fare una ricerca delle scuole/centri nei quali vengono fatti corsi di pittura.
– Contattare le scuole più interessanti e prendere informazioni riguardo orari, costi, insegnanti, tipo di partecipanti (es. esperti principianti).
– Scegliere il corso più in linea con le proprie esigenze ed iscriversi.
– Procurarsi i materiali qualora non vengano forniti dalla scuola.
– Iniziare!

 

5. Scegliere solo gli obiettivi perseguibili e raggiungibili

Una volta scritti gli obiettivi nero su bianco, è arrivato il momento di chiederci se questi obiettivi siano effettivamente raggiungibili e perseguibili per noi.
A volte siamo noi stessi a sabotarci scegliendo obiettivi impossibili da raggiungere per il nostro stile di vita, che quindi poi non vengono portati avanti, oppure vengono intrapresi con fatica e alle prime difficoltà abbandonati (facendo spesso dei passi indietro rispetto al punto di partenza).

Ad esempio: se non si è mai fatto attività fisica non sarebbe sensato porsi come obiettivo quello di andare in palestra 6 giorni alla settimana. Questo obiettivo non sarebbe in linea, né in ascolto di sé stessi. È oggettivamente troppo pretenzioso e poco sano. Sarebbe più opportuno iniziare ad allenarsi con criterio in base alle proprie esigenze fisiche affidandosi ad un professionista.

Pretendere da noi stessi risultati e prestazioni eccessive, può portare a sentimenti di frustrazione che ci indurranno a mollare. Alle prime difficoltà inizierò a pensare “non ce la faccio, non sono in grado…” andando ad alimentare il senso di fallimento. Ciò non significa accontentarsi, anzi! Ma scegliere i propri obiettivi ascoltandosi.
Inoltre, l’obiettivo che mi prefiggo oggi potrà essere rivisto nel tempo, aggiornato, modificato e potenziato.

Parola d’ordine: flessibilità!

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